Se avete già letto l’articolo Minorca in primavera avrete intuito certamente l’importanza che hanno i fari durante i nostri viaggi. Prima o poi pubblicherò un articolo dedicato a tutti i fari che, affacciati sui mari e oceani di tutto il mondo abbiamo avuto la fortuna di ammirare.
Durante la nostra settimana minorchina, tra un’escursione costiera e una visita alle città più importanti abbiamo visitato quattro dei sette fari dell’isola.
Nonostante siano chiusi al pubblico è possibile raggiungerli a piedi (attenzione in alta stagione potrebbe essere difficile lasciare l’auto nei parcheggi più vicini) e il paesaggio che li circonda, ognuno diverso dall’altro è protagonista insieme al faro stesso.
Cap d’Artrutx
Il primo faro che abbiamo visitato è stato il faro del Cap d’Artrutx sulla costa sud-occidentale dell’isola, facilissimo da raggiungere e a mio parere meno suggestivo degli altri, soprattutto se lo si visita di giorno. Ma la sera, quando il sole si tuffa lentamente nel mare e il paesaggio è inondato dalla luce calda del tramonto è tutto un altro spettacolo. Da qui infatti si possono ammirare i tramonti più belli dell’isola. Fate attenzione però a scegliere la roccia giusta su cui sedervi per godervi lo spettacolo, alcune possono essere taglienti.
Punta Nati
Per raggiungere questo faro sulla punta nord-occidentale di Minorca percorrerete una suggestiva strada di campagna, circondata dai famosi muretti a secco, patrimonio dell’Unesco dal 2018.
Lasciata l’auto nel parcheggio abbiamo camminato per circa un chilometro su una strada asfaltata. Le temperature ancora miti di fine aprile hanno reso la passeggiata piacevole anche alla nostra bambina, che si è goduta il paesaggio comodamente seduta nel suo passeggino. Giunti al cancello del faro, che è chiuso al pubblico, abbiamo scavalcato un piccolo muretto e così attraverso un passaggio non troppo impegnativo siamo riusciti a entrare per ammirare il faro e la suggestiva costa frastagliata su cui si affaccia.
Qui troverete anche alcune costruzioni risalenti alla Guerra civile spagnola, ottimo rifugio dal vento che sferza il paesaggio e per qualcuno comode postazioni per ammirare il tramonto.
Faro di Cavalleria
Dopo aver visitato la graziosa località di Fornells abbiamo raggiunto con l’auto il più antico faro di Minorca: il Faro di Cavalleria.
Il faro si trova su un promontorio nella punta più a nord di Minorca. Il mare che ogni notte dal 1857 illumina con la sua lente è di un blu così intenso che si sposa pefettamente con l’azzurro limpido del cielo e il bianco delle pareti.
Qui oltre ad ammirare lo splendido mare su cui si affaccia potrete visitare anche il Museo dedicato.
Favàritx
All´’interno del Parco Naturale de s’Albufera des Grau si trova uno dei fari più suggestivi di Minorca e di quelli che finora ho avuto la fortuna di visitare, e credetemi sono tanti.
Rispetto agli altri appena descritti è forse quello più difficile da raggiungere, soprattutto in alta stagione, perchè i luoghi in cui è possibile parcheggiare sono scarsi trattandosi di una Riserva naturale. Noi, che viaggiavamo con una bambina piccola, vista la conformazione del terreno che lo circonda abbiamo preferito avvicinarci con l’auto. Il faro infatti si erge su una scogliera avvolta in un paesaggio quasi lunare, ricoperta di rocce nere che, anche con il clima mite di fine aprile sprigionano calore e rendono il luogo ancora piú impressionante. Sotto al faro poi è possibile raggiungere delle meravigliose insenature dove potersi rinfrescare e godersi il silenzio del luogo.
Viaggiatrice nel DNA, al momento è CEO della pazienza e Project Manager della famiglia; non smette mai di inseguire i propri sogni e di realizzare le proprie idee: questo blog è una di quelle, e lei ne è la mente, il braccio e ovviamente il cuore.
La scelta di visitare Minorca in primavera, devo essere sincera è stata ispirata da una coppia di amici che, con il loro bambino di 6 mesi erano tornati entusiasti dalla loro esperienza minorchina.
Minorca è una delle isolepiù piccole e salvagge delle Baleari, Riserva Mondiale della Biosfera e meta prediletta degli escursionisti, grazie ai suoi numerosi sentieri naturalistici ma sopratutto per il Camino de Cavalls , un antico pecorso lungo 186 chilometri che circonda l’isola.
In primavera Minorca è meno affollata, meno cara e il clima mite consente di affrontare questi sentieri, altrimenti impraticabili sotto il sole estivo, soprattutto con bambini piccoli.
Noi abbiamo trascorso una settimana esplorando la costa selvaggia, raggiungendo le bellissime insenature a piedi. Durante queste escursioni abbiamo utilizzato il marsupio per trasportare la nostra bambina, che allora aveva 15 mesi. Nelle città storiche come Ciutadella e Mahón abbiamo invece potuto usare il nostro fedele passeggino.
Le meravigliose spiagge del sud-ovest: da Cala en Turqueta a Cala Macarella
Dopo il lungo inverno appena lasciato alle spalle avevamo proprio bisogno di primavera e così abbiamo deciso di trascorrere il nostro primo giorno sull’isola esplorando la costa. Una passeggiata lungo sentieri immersi nel verde della macchia mediterranea è proprio quello che ci voleva per iniziare la nostra vacanza.
La prima tappa è Cala en Turqueta. Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio della spiaggia e aver fatto uno spuntino in copagnia di simpatiche, anche se un po’ invadenti caprette, ci siamo incamminati verso una delle cale più belle dell’isola.
Nonostante il cielo coperto e le temperature non ancora estive (circa 20°), la spiaggia a fine aprile era già animata e qualcuno, più coraggioso di noi si è persino fatto il bagno, attirato dal colore e il profumo del mare.
Noi, dopo aver giocato un po’ sulla spiaggia e regalato egagropili (polpette di mare) e sorrisi a tutti i bagnanti ci siamo rimessi in marcia. Abbiamo preso il sentiero che parte dal lato sinistro di Cala en Turqueta e segue la costa fino alla nostra seconda tappa: Cala Macarelleta.
Dopo un’altra piacevole sosta in questa meravigliosa insenatura e un bagno ahimè solo ai piedini abbiamo proseguito per Cala Macarella. Il sentiero è abbastanza comodo, anche se, per via dei numerosi gradini è impossibile usare un passeggino. Noi abbiamo optato per il marsupio.
Cala Macarella è una splendida baia con un’ acqua così limpida e turchese che le diverse barche lì ormeggiate sembrano piuttosto sospese nell’aria. Quì c’è anche un punto di ristoro e per questo la spiaggia è più frequentata, già in primavera.
Da Cala Macarella infine abbiamo deciso di tornare al punto di partenza percorrendo un tratto del famoso Camí de Cavalls.
Il sentiero, più interno rispetto a quello costiero è molto suggestivo. Grazie alla nostra andatura, più lenta rispetto a quella dei preparatissimi escursionisti che abbiamo incontrato abbiamo assaporato ogni angolo del nostro cammino e raggiunto la nostra auto soddisfatti per la bella giornata appena trascorsa.
Da Cala Mitjana a Cala Trebaluger
Un altro bellissimo sentiero che consiglio vivamente, sia per il percorso in sé sia per la meta alla quale conduce è quello che va da Cala Mitjana fino alla splendida e selvaggia Cala Trebaluger. Quest’ultima è una delle spiagge meno frequentate dell’isola proprio perché non facilissima da raggiungere. Il sentiero in alcuni tratti può essere impegnativo ma noi, che non siamo escursionisti esperti e con una bambina nel marsupio ce l’abbiamo fatta … e il paesaggio credetemi ripaga la fatica.
Ciutadella e Mahón: con il passeggino tra i vicoli delle città storicheminorchine
Oltre alle escursioni naturalistiche, costiere e non, consiglio vivamente di visitare almeno le due città più importanti di Minorca: Ciutadella e Mahòn. Cercate di inserirle tra le tappe delle vostre escursioni a est o ovest dell’isola in quanto si trovano proprio sui lati opposti e sarebbe scomodo visitarle in una sola giornata.
Noi abbiamo soggiornato, durante la nostra vacanza, sulla costa occidentale, pertanto Ciutadella è stata la nostra prima tappa, mentre a Mahòn abbiamo dedicato l’ultima giornata, prima di prendere il nostro volo di rientro dall’aeroporto lì vicino.
Trattandosi di un articolo dedicato alle escursioni ho deciso di non elencare quì tutti i luoghi interessanti che potreste visitare nella vecchia e nuova capitale di Minorca, ma vi regalo qualche foto per darvi un’idea di ciò che vi attende. Per una descrizione dettagliata delle città, della loro importanza storica e culturale vi consiglio di visitare le pagine dei siti ufficiali e di molti altri dedicati all’argomento.
Es Mercadal e Ferreries: tappe golose …. e non solo.
Tra Mahò a est e Ciutadella a ovest non c’è solo un’isola da attraversare ma anche molte cose da visitare e soprattutto assaggiare. Si avete capito bene, perchè Minorca oltre a offrirvi bellissimi sentieri da percorrere e paesaggi mozzafiato da ammirare saprà anche appagare la vostra golosità. Oltre ai deliziosi formaggi, salumi, alla famosa Caldereta de Langosta, quì i grandi protagonisti sono i dolci. In queste due graziose cittadine troverete alcune delle pasticcerie storiche dell’isola dove potrete sedervi per una degustazione di Ensaimadas , Carquinyols, Bunyols e molti altri. Noi abbiamo assaggiato quelli della storica pasticceria Cas Sucrer a es Mercadal e della Pasticceria artigiana di Lluís Febrer a Ferreries.
Nella zona industriale di Ferreries ci sono anche le fabbriche delle Menorquinas, le calzature tipiche di Minorca. Se volete comprare un Souvenir o semplicemente farvi un regalo vi consiglio una sosta alla fabbrica Ria dove la scelta è ampia e i prezzi ottimi.
Lithica e S’Albufera des Grau: alla scoperta dei Parchi di Minorca
Ogni volta che inizio a progettare un nuovo viaggio, le prime cose che cerco sulla cartina virtuale sono i Parchi, nazionali e non, e se la nostra destinazione è un’isola o per caso si trova vicino alla costa la mia attenzione è rivolta soprattutto ai fari, ma di questi vi parlerò in un articolo a loro dedicato.
A Minorca ci sono due Parchi molto interessanti da visitare, uno di questi è il Parco Naturale de S’Albufera des Grau a nord dell’isola che potrete visitare partendo dal Centro Visitatori Centro Rodriguez Femenías oppure dalla vicina località Es Grau. Dal primo partono due sentieri molto suggestivi che però ci hanno sconsigliato di percorrere con il passeggino, il mezzo che avevamo scelto di utilizzare per questa escursione. Coì abbiamo lasciato l’auto nell’ampio parcheggio alle porte del paesino e iniziato la nostra escursione dall’ingresso del Parco poco distante.
Le passerelle in legno hanno facilitato l’impresa ma in alcuni punti abbiamo dovuto abbandonare le quattro ruote e proseguire a piedi. Solo così siamo riusciti a salire fino al Mirador per ammirare la bellezza del parco e a raggiungere la spiaggia di Es Grau.
Il paesino è piccolo ma l’atmosfera e il profumo del mare ci hanno convinti a ritornare, magari in un’altra stagione per fare un bel bagno in quest’acqua meravigliosa.
L’altro parco che vi consiglio di visitare è quello di Lithica. Poco distante da Ciutadella si trova una delle antiche Cave dell’isola cheoggi possiamo visitare e ammirare grazie all’Associazione Lithica e al suo impegno per rendere il luogo accessibile e farne uno spazio espositivo.
Viaggiatrice nel DNA, al momento è CEO della pazienza e Project Manager della famiglia; non smette mai di inseguire i propri sogni e di realizzare le proprie idee: questo blog è una di quelle, e lei ne è la mente, il braccio e ovviamente il cuore.